SASSARI - 11/12/2014. I 132 giorni senz'acqua potabile di Sassari sono davvero bruscolini. C'è chi infatti, a pochi chilometri dalle mura cittadine, è da ben 943 giorni senza acqua di rete potabile. Situazione paradossale che i circa 800 abitanti della frazione nurrese hanno da tempo risolto servendosi di pozzi e serbatoi privati, ma che bene spiega come siano ridotte le borgate cittadine.
Basti per tutte l'Argentiera. A secco da sette giorni dopo un'estate da incubo. Dai rubinetti di quella che nei proclami del Comune dovrà diventare la perla del turismo nel nord ovest Sardegna non sgorga nemmeno una goccia. Colpa dei guasti a catena che, da sempre, affliggono le condotte idriche al servizio della borgata.
Da venerdì scorso Abbanoa ha comunicato a Palazzo Ducale che, «causa ennesima perdita in località Cala Unano», avrebbe interrotto l'erogazione idrica, iniziando immediatamente la verifica e la ricerca in campagna delle perdite. Da allora gli abitanti dell'Argentiera non hanno più visto un goccio d'acqua né hanno avuto notizie su quando l'emergenza, ormai cronica, avrà fine. «Nel corso dell'ultimo anno sulla rete idrica dell'Argentiera sono stati fatti circa 50 interventi di riparazione – sottolinea sconsolato il consigliere comunale Enrico Sini – È evidente che le condotte sono troppo vecchie». Detto fatto: qualche giorno fa Abbanoa ha fatto sapere che una perdita nelle vecchie tubature è stata individuata e riparata, ma chiusa una falla se ne sono aperte altre. Tante altre. Rimettere in pressione le condotte dopo l' interruzione si è rivelato fatale per i tubi posati circa 30 anni fa e ormai ridotti a colabrodo. La soluzione? L'autobotte d'ordinanza. E la solita, grande, pazienza. (v.garofalo)
Foto: La Nuova Sardegna