Si tratta di due ricorsi in appello al Consiglio di Stato, il primo contro la sentenza 661/2019 pronunciata dal Tar Sardegna che ha respinto quattro ricorsi, di cui era stata disposta la trattazione congiunta, attinenti alla pianificazione urbanistica dell'ex sito minerario, il secondo contro il ricorso, anch’esso respinto, volto all'annullamento dei provvedimenti comunali adottati in ordine alla bonifica dell'ex sito minerario.
Le cause rientrano in un più ampio e complesso contenzioso relativo alla riqualificazione dell'ex sito minerario “Argentiera”, di proprietà della società l'Argentiera S.p.A., e, nello specifico, al contestato accordo siglato nel 2007 con l'Amministrazione Comunale, in base a cui la società asserisce di aver pattuito la cessione all'Ente di alcuni edifici del compendio per la realizzazione di un complesso museale, nell'ambito del Piano Integrato Territoriale (PIT SS01), in cambio dello sviluppo volumetrico dell'area con destinazione ad edilizia residenziale; per contro, l'Ente ha sempre sostenuto che oggetto di pattuizione fosse la regolamentazione dell'uso e del successivo trasferimento in proprietà al Comune di detti beni immobili.