PALMADULA. Installata la nuova isola ecologica, ora Palmadula vive una situazione contraddittoria. In piazza dell’Assunta da una parte c’è il sistema informatizzato di raccolta dei rifiuti con telecamere, sensori e display, e di fronte, appena lo spazio di qualche metro, lo stabile fatiscente che ospitava una serie di servizi ora inesistenti nella frazione. È il progresso che va a braccetto con il passato. Per dire, chi vive a Palmadula ora può beneficiare di un sistema innovativo però è costretto a spostarsi altrove per servizi ben più all’insegna della quotidianità. Il problema maggiore è quello delle Poste.
Il nastro va riavvolto all’estate 2020, da quel momento porte sbarrate all’ufficio postale per via di un crollo nel caseggiato a fianco. Da lì, gli abitanti si son dovuti spostare a Santa Maria La Palma e successivamente a Sassari. Per qualsiasi bisogno, le Poste di riferimento sono ad almeno mezz’ora di auto (più eventuale traffico e ricerca del parcheggio). Tra Poste e amministrazione comunale poi è venuta fuori un’accesa controversia. «Il comune si occupi della ristrutturazione dello stabile», la richiesta dell’azienda di servizi postali. «Le poste paghino l’affitto, come non hanno mai fatto negli anni», la replica piccata dal palazzo del comune. Di fatto, la situazione è rimasta invariata. E sulla porta delle Poste in piazza in realtà è ancora affisso il foglio con gli orari, utili fino a più di un anno fa. Lo sportello bancomat non c’è, ma quello non c’era neanche prima.
Un grande buco tra le tegole del tetto ha comportato la chiusura dell’edificio attaccato alle Poste, che ospitava la sede dell’ufficio anagrafe e lo studio del medico di base del paese. Ora per il primo bisogna andare a Tottubella, per una prescrizione o una visita dal dottore alla borgata di La Corte. Nell’ultimo anno gli abitanti di Palmadula hanno manifestato il loro disagio, la speranza è di essere ascoltati. La frazione, di mille abitanti circa, i servizi su cui può contare li ha tra le dita delle mani. La piccola caserma dei carabinieri, due bar, una farmacia, un market, un’edicola-cartoleria, una rivendita da pesca e una di materiali edili.
Da: La Nuova Sardegna