SASSARI. Quando si arriva all'Argentiera, la borgata di Sassari affacciata sul mare della Nurra, l'attenzione viene attratta dai resti dell'attività mineraria, interrotta nella seconda metà del secolo scorso; e dalle architetture disordinate e miste, tra le quali dominano le linee arrotondate d\'impronta fascista. Solo a uno sguardo più attento si nota che la parte bassa dell\'insediamento si affaccia su una bella spiaggia, ovvero tre spiagge vicine l\'una all\'altra, note nell\'insieme come Cala dell'Argentiera. Al centro si trova la maggiore, lunga circa 200 metri; ai lati, separate da spuntoni di roccia, a sinistra quella media, poco meno di 100 metri, e a destra la più piccola, meno frequentata perché per raggiungerla bisogna mettere i piedi a bagno.
La cala nel suo insieme è protetta ai lati da bastioni di pietra di natura mista, scura: domina lo scisto, si riconosce perché ha dei filamenti che brillano al sole. La sabbia è anch'essa scura e di grana grossa, ma abbondante e profonda; il fondale digrada rapidamente, facendo spazio ai massi e alle rocce, e le acque, molto limpide e al riparo dalle onde, tendono al colore blu. La vista si apre sul mare aperto; sul retro le due spiagge maggiori hanno le propaggini dell'insediamento e, dominante da un poggio, la chiesa parrocchiale; la più piccola un tratto di natura selvaggia: pareti di roccia e macchia.
La spiaggia centrale è dotata di bar e di alcuni altri servizi, come noleggio di ombrelloni e di pedalò; per le altre necessità ci si può addentrare nel paese, che tenta una faticosa conversione dalla miniera al turismo. Se si parte da Sassari bisogna percorrere, per raggiungere questi luoghi, 36 chilometri, da Alghero 38, da Porto Torres 31. All'arrivo si trova subito, sulla destra, una grande area di parcheggio dalla quale si raggiunge facilmente la spiaggia centrale. Se invece si continua ancora per qualche centinaio di metri è possibile trovare posto a ridosso di quella media.